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Giorni usati – recensioni
Giorni usati – recensioni
RUMORE recensione di Andrea Valentini – marzo 2016
Molti conosceranno Anelli per la carriera ventennale con i Groovers (una delle formazioni italiane roots rock piรน quotate); da qualche anno รจ entrato nella dimensione solista e questo nuovo disco ce lo mostra a proprio agio, in forma, con tante idee e canzoni ancora in mente. Giorni usati รจ un album di rock cantautorale, che distilla le pulsioni del primo โ inarrivabile โ Finardi e la meticcia con generi cangianti (dal funk al pop, passando per il folk, il gospel, il rockโnโroll, il soul, la wave).Manca il ruvido mordente che contraddistingueva il sound di Anelli rocker, ma il punto รจ che questo album appartiene ad un altro campionato, in cui lโesuberanza cede il passo a intimismo e riflessione poetica. Raffinato e molto personale, non facile da afferrare al primo colpo: un disco da capire.
RAROPIUโ โ rubrica Fashion Vinyl – marzo 2016
Non solo gli artisti affermati affiancano il loro album in digitale alla versione in vinile. Un esempio รจ dato dal bravo cantautore Michele Anelli con il suo nuovo album Giorni usati (etichetta Adesiva Discografica). Anelli. Che ha comunque alle spalle una carriera ventennale con i Groovers, band seminale del panorama roots-rock italiano, si indirizza ora verso uno sviluppo sonoro inedito decisamente di qualitร (in qualche passaggio compositivo ci ricorda il miglior Battisti). Dieci canzoni da lui interamente composte, musica e testi. Molto curato lโartwork del vinile con i testi riportati nella busta interna.
BUSCADERO recensione di Marco Denti – marzo 2016
Sono stai Giorni usati bene quelli che, convogliando tutte le esperienze di una vita di musica in un processo di sintesi che, senza la pretesa di inventare un nuovo ibrido, hanno lโambizione di raccogliere laย canzone dโautore e popolare (con un preciso senso della parte in cui stare) con lโinfinita passione per il rockโnโroll, i suoi derivati e le sue radici. Giorni usati รจ un punto di non ritorno per Michele Anelli: dopo anni (almeno venti) trascorsi ad inseguire modelli e punti di riferimento lontani e lontanissimi, ha girato proprio dietro allโangolo. La svolta รจ stata lunga e laboriosa perchรฉ il passaggio da una lingua allโaltra (dallโinglese allโitaliano), da forme istintive a quelle piรน raffinate che definiscono Giorni usati e a una maggiore consapevolezza nella scrittura, ha visto Michele Anelli viaggiare da un disco ad un libro, da un gruppo ad un altro, compresi i Chemako con cui aveva gettato le prime, grezze intuizioni che hanno portato a Giorni usati. La direzione รจ netta nella canzone dโautore italiana a partire dallโartefice dei suoni, Paolo Iafelice, che vanta un pedigree indiscutibile e che, allo scopo, leviga le eccentriche variazioni degli arrangiamenti. La disposizione delle canzoni non si presta a molti equivoci, Lavoro senza emozioni, Leader, e poi Cento strade, che รจ partente stretta di Torches And Pitchforks dei Cracker (la lingua, in realtร , non รจ mai un problema) sono le canzoni di lotta che aprono e racchiudono un disco che fruga nel profondo, se non proprio nellโintimo con il trittico di personaggi femminili (Adele e le rose, Alice, Giulia) posto nel suo centro. A dispetto delle parti strumentali, in cui Michele Anelli ha provato di tutto, lโanima di Giorni usati, รจ colloquiale, la vocalitร (mai forzata, mai eccessiva) scorre in parallelo a una scrittura semplice, ma non banale, che nel contesto complessivo di suoni e parole porta inย direzione della โcanzone popolareโ di Ivano Fossati e della โmusica ribelleโ di Eugenio Finardi, forse piรน il secondo del primo. Multiforme dal punto di vista sonoro, con repentini cambi anche allโinterno delle canzoni, distorsioni di chitarre e tastiere, una tromba, i violini, svariati balzi di prospettiva, un coro Gospel, altre divagazioni in Eco o Tu sei meย e tutto perรฒ convogliato in un sound coraggioso, Giorni usatiย ha una sua unicitร che riporta, volendo (e con le dovute precauzioni) ai Wilco dellโultima ora e qui il riferimento straniero รจ obbligato, perchรฉ non sono tanti i dischi italiani che contengono cosรฌ tante diversitร . Un discorso a parte merita Giorni usati, una ballata dal vago sapore jazzistico, che suona come una confessione o una resa a quelle idee che vengono di notte, che non lasciano scampo, quasi a sottolineare lโessenza di un fermento, un work in progress ancora in corso e per il quale ci vorranno altri giorni, tutti da usare.
Ondalternativa.it di Gianni Antichi
Eโ davvero difficile prevedere dove percorsi lunghi e articolati possano portarci a distanza di tempo. Michele Anelli ed il suo ultimo album Giorni Usati sono lโesempio di come ogni uomo sia naturalmente portato, un giorno o lโaltro, ad imprimere una svolta decisa ai sentieri che si sono battuti per anni.
Venti anni passati a declinare il rock springsteeniano alle nostre latitudini con il roots rock dei Groovers. Il percorso solista, lโalbum intermedio realizzato in collaborazione con i Chemako nel 2014 per arrivare allโinversione di rotta segnata da Giorni Usati. Album votato piรน alla grazia e allโintrospezione, che supera la tentazione di abbandonarsi allโistinto di fiammate improvvise.
Ad un primo ascolto Giorni Usati puรฒ suonare come un disco di classico cantautorato. Michele Anelli, perรฒ, si porta dietro tutta la sua carriera ed esperienza realizzando un lavoro in cui si coniugano il combat-rocker e lโuomo ormai in grado di leggere la quotidianitร con maturo distacco. Eโ per questo che in Giorni Usati convivono in modo forse inedito i The Gang, Battisti, Finardi, il jazz e il prog.
Non un album semplice. Piuttosto un lavoro da interiorizzare e da apprezzare nella sua veste composita ed elegante.
http://www.ondalternativa.it/michele-anelli-giorni-usati/
http://www.mescalina.it/musica/recensioni/michele-anelli-giorni-usati 02/02/2016 – di Claudio Giuliani
Leggi Michele Anelli e subito pensi: โAh! i Groovers!!โ. Si, proprio loro! Antesignani e pionieri giร al tempo della stagione dellโinnocenza, i Groovers, hanno precorso i sentieri dellโAmericana rock&rootsy coniugando springsteen-mellencamp-fogerty e sogni provinciali di rockโnโroll molto prima del rinsaldato consolidarsi dellโodierno orientamento che vede in pista amici (tanto per fare un paio di nomi, ma siete in grado aggiungercene molti altri) come Mandolin Brothers, Cheap Wine, Miami and The Groovers (nessuna parentela e contatto con la band riminese di Mr. Semprini). Certamente poi ognuno rivendicherร la propria personalitร e i propri orientamenti, spirituali e non, i propri percorsi e una prospettata primogenitura, ma non si puรฒ non riconoscere che tra le rughe e le increspature del politeismo sonico sparso sulle roads di casa nostra ci sia, in una certa misura, un debito nei confronti dei Groovers.ย Ai tempi apprezzai il lavoro dei Groovers, li ascoltai su disco e dal vivo, lโardore del loro entusiasmo e quellโonestร dโintenti erano fuoco vivo; li recensii e li intervistai sulle pagine autorevoli della rivista con cui mi pregio di collaborare. Un percorso, il loro, (da Soul Street a September Rain, da Thatโs All Folk fino a A Hanndful Of Songs About Our Time), ricco del desiderio di conoscere la parte retrostante della luce e di esplorazione delle virgole cristalline a cui agganciare panni insoliti e che li ha portati dal roots stradaiolo ad avere a che fare con respiri indie rock.ย Il bisogno di esprimere febbri e urgenze sociali ha visto poi Michele Anelli confrontarsi con canti resistenti operando scelte di campo coraggiose in tempi in cui schierarsi รจ controproducente, le collaborazioni con Evasio Muraro (ex Settore Out), la scrittura โmilitanteโ non per una bandiera, ma per lโaffermazione di una dignitร svincolata dalle catene (tra le sue pubblicazioni โRadio Libertร โ storia di unโemittente libera e dello spirito che impregnava le speranze schizzate di colore di quegli anni), fino al tassello di Michele Anelli & Chemako di un paio dโanni fa in cui si frullava la propensione rock-blues del combo pavese con la scrittura in lingua madre del nostro amico.ย Venendo a Giorni Usati possiamo dire che รจ probabilmente il definitivo giro di boa di Michele Anelli, la maturitร disillusa e la poetica dei sogni mai sopiti, le lame affilate del serramanico delle veritร nascoste, visioni di occasioni di possibilitร e le suole logore e consumate sui sentieri impervi della vita, la testa mai ossequiosamente china e il calore di una carezza, occhi vivi che sanno ascoltare. Dieci canzoni in ascolto del mondo, quel mondo ferito e mai domo, canzoni che spillano sentimento, che dissetano come fossero acqua chiara e pura.ย Non รจ poi cosรฌ facile lodare una canzone oppure unโaltra, lโemotivitร รจ soggettiva e come una trota nellโacqua fresca di un torrente di montagna guizza da una traccia allโaltra inseguendo giochi e riflessi di luce e il nutrimento dellโintimo. Eโ un disco interiore e di energico vigore anche se ciรฒ puรฒ sembrare contradditorio, un disco che nutre e stimola emotivitร e riflessioni e sparge incenso e frizzante energia intrinseca. Tra le songs che piรน hanno saputo stupirmi e catturarmi cโรจ Gospel: un cantato sciolto, garbato e ispirato, che arriva a metร brano e lascia spazio a un โclap handsโ che apre ad un coro di voci che si intersecano con il cantato del solista, un pezzo davvero gustoso. Cento Strade รจ un altro brano per gli altari, il ritmo รจ accattivante e una sottile tensione epica che ondeggia tra venti di speranze di luce, un richiamo a Peppino Impastato e lโesigenza elettrizzata e bruciante di non nascondere la testa sotto le sabbie mobili dellโallineamento e del conformismo. Giulia: altro bel pezzo, incarna il dolore di generazioni di lavoratori lobotomizzati dallโamianto, afflizione e solitudine, la desolazione e il tormento per chi se ne รจ andato e la disperazione per chi domani non ci sarร piรน.ย Fluttuazioni gradevoli rasentano il prog in Alice dove si infila un solo di tromba che spande scintille; Adele E Le Rose schizza trame di vernici rock black&blue sui muri delle stazioni perforate da un treno infarinato e senza rose in un mondo che elemosina briciole di pane e niente rose per le donne che sostentano la vita; Tu Sei Me dischiude lโesigenza dellโascolto reciproco nei rapporti di coppia e riprende a modo suo il carattere progressive che animava i settanta con lโorgano che stende nellโaria ammassi di frecce soniche dirette verso il sole. In chiusura la title-track Giorni Usati con le sue oscillazioni jazzy e nuances notturne sigilla un disco piacevole e impregnato di intuizioni; un disco dai cento riverberi e contrazioni che risvegliano la riflessione. Last but not least, si segnala la eccellente produzione di Paolo Iafelice ( F. De Andrรจ, Capossela …).
Micheleย Anelliย –ย Giorniย usatiย diย Giuseppeย Verriniย – http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/giorni-usati/
Micheleย Anelli,ย classeย 1964,ย haย unaย lungaย storiaย musicaleย alleย spalleย aย cominciareย dallaย bandย Theย Groovers,ย daย luiย fondataย nelย 1989ย eย conย laย qualeย ha
realizzatoย nelloย spazioย diย ventiย anniย setteย album,ย tuttiย diย buonย livello,ย conย unย suonoย rootsrock.ย Unoย deiย miglioriย esempiย inย Italia,ย particolarmente brillanteย soprattuttoย neiย numerosiย concertiย liveย eย conย testiย diย forteย impegnoย socialeย eย civile.ย Terminataย lโesperienzaย musicaleย conย ilย gruppo,
Micheleย Anelliย haย sviluppatoย unย percorsoย musicaleย solistaย conย unย paioย diย dischi,ย haย scrittoย libriย dedicatiย aย storieย eย cantiย dellaย Resistenzaย eย โallaย genteย cheย lavoraย โ,ย eย haย brevementeย collaboratoย conย iย Chemako.ย Giorniย usatiย รจย ilย nuovoย lavoroย cheย prosegueย ilย discorsoย solista.ย Haย testiย che,ย inย manieraย poetica,
affrontanoย iย temiย delย lavoro,ย deiย cambiamentiย socialiย eย dellโuniversoย femminileย attraversoย unย suonoย cheย รจย decisamenteย modernoย edย originale,
maย cheย ricordaย inย alcuniย momentiย laย canzoneย dโautoreย piรนย rockย degliย anniย โ70,ย conย riferimentiย adย Ivanoย Fossatiย โpopolareโย edย Eugenioย Finardiย ย โribelleโ.
Dieciย braniย tuttiย aย firmaย diย Micheleย Anelliย che,ย accompagnatoย daย Andreaย Lentulloย eย Matteoย Prioriย cheย hannoย collaboratoย ancheย agliย arrangiamenti,ย e
dalย solitoย eccellenteย lavoroย diย Paoloย Iafeliceย allaย cabinaย diย regia,ย segnanoย unaย decisaย rotturaย conย ilย passatoย eย unaย virataย versoย laย canzoneย dโautore,
conย unaย solidaย baseย ritmicaย arricchitaย diย voltaย inย voltaย dallโutilizzoย diย ย strumentiย comeย violino,ย viola,ย violoncelloย eย strumentiย aย fiatoย comeย tromba,
clarinettoย eย corno.ย Lโinizioย conย Lavoroย senzaย emozioni,ย unoย deiย dueย singoliย delย disco,ย รจย riccoย diย energiaย eย ritmoย rock;ย Leaderย รจย inveceย canzoneย diย lotta
cheย oscillaย traย ilย lieveย popย delย ritornelloย eย ilย synthย decisamenteย progย conย contornoย diย violino-viola-violoncello.
Segueย poiย ilย โtritticoโย dedicatoย aย figureย femminiliย conย Adeleย eย leย roseย traย riffย rock-prog,
Aliceย cheย ciย ricordaย ilย rock-bluesย deiย Chemakoย eย Giulia,ย eterea,ย liquidaย conย atmosfereย jazzate.
Lieveย eย leggeraย Gospel,ย nomenย omen,ย conย tantoย diย coroย gospel,ย ilย ย Liftย yourย voiceย gospelย choir,ย aย sorpresaย nellaย parteย finaleย delย brano;
Centoย stradeย รจย unโaltraย canzoneย diย lotta (…ciย verremoย aย prendereย tuttoย quelloย cheย ciย aveteย toltoโฆโ),ย conย inย primoย pianoย unaย doppiaย tastiera, ย synthย eย organo,ย cheย dettaย tempiย ย perย unย branoย cheย miscelaย unย testoย veramenteย densoย conย unaย musicaย riccaย diย melodia.
Sonoย storieย cheย avvolgonoย lโascoltatore,ย sonoย canzoniย diย lottaย eย diย amore,ย conย unย suonoย cheย รจย siaย rockย cheย melodicoย eย siย avvaleย diย strumentiย elettronici
eย classici,ย riffย edย armonie,ย ย inย unaย riccaย eย variaย tavolozzaย musicaleย traย rock,ย pop,ย jazzย eย ย progย ,ย cheย ancheย perย laย relativaย brevitร ย delย lavoro
eย nonostanteย qualcheย lieveย ombra,ย ย siย beveย tuttoย diย unย fiato.
Laย coerenzaย eย lโimpegno,ย ormaiย quasiย trentennale,ย diย Micheleย Anelliย meritanoย diย essereย conosciutiย eย questoย discoย neย rappresentaย appienoย laย maturitร .
http://www.vorrei.org/culture/9444-michele-anelli-e-spartiti-militanza-in-musica-nel-2016.html
Iniziรฒย laย suaย carrieraย suonandoย rockโnโroll,ย garageย eย punkย conย ilย progettoย Theeย Stolenย Cars.ย Poi,ย piรนย diย ventโanniย conย laย bandย Theย Groovers
(unย Premioย M.E.I.ย allaย carriera)ย eย diversiย albumย allโattivo.ย Traย cuiย โSeptemberย Rainโย delย 1997,ย traย iย miglioriย albumย madeย inย Italyย dellโanno.
Laย stessaย sorteย toccata,ย alcuniย anniย dopo,ย aย โThatโsย Allย Folksโ,ย miglioreย discoย italianoย secondoย ilย quotidianoย โLiberazioneโ.ย Michele,ย indomito,
vaย inย piรนย direzioni.ย Eโย autoreย diย dueย libriย immancabili:ย โSiamoย iย ribelli.ย Storieย eย cantiย dellaย Resistenzaโย eย โRadioย Libertร โย (dallโemittenteย biellese,
cheย duranteย laย guerra,ย avevaย laย particolaritร ย diย avereย unaย piccolaย orchestraย aย suonareย inย direttaย radiofonica,ย sinoย alleย radioย libereย โ70).
Laย partecipazioneย alย tributoย aย Fabrizioย Deย Andrรจย eย aย sostegnoย diย โAย Rivistaย Anarchicaโ,ย conย laย ripropostaย diย โQuelloย cheย nonย hoโ.
Sueย leย musicheย perย ilย cortometraggioย โLaย divinitร ย dellโacquaโย diย Enricoย Omodeoย Salรจ.ย Artistaย tuttโunoย colย socialeย eย perย certiย versiย militante,
laย suaย sfidaย diย mettersiย sempreย allaย provaย traย passato,ย presenteย eย futuro.ย Ilย nuovoย albumย รจย fruttoย diย unย percorsoย personale,ย politicoย edย รจย lโoccasione
perย sbandierareย scrupoloseย liricheย eย unย sostanziosoย amalgamaย diย suoniย (rock,ย musicaย autorale,ย unย poโย diย jazzy,ย folkyย &ย bluesinโ).
Dieciย brani:ย piglioย diamantino.ย Piacciono,ย inย particolarย modo:ย โLeaderโย imbevutaย diย evoluzioniย poeticheย (ย marcerรฒย conย voi,ย cheย sieteย laย miaย gente,
condividoย conย voi,ย lโamarezzaย cheย viย cresceย dentro),ย ย โGiuliaโย estensioneย scolpitaย nelย cuoreย (fioriย dโinchiostroย aย mezzanotte,ย scrivonoย veritร ย nascoste),
โGospelโย apiceย quandoย entraย inย scenaย unย coroย diย vociย soliste,ย tenori,ย sopraniย (eย oraย cheย ilย tempo,ย diย fareย qualcosaย รจย tornato,ย conย leย mieย parole
tiย racconterรฒ,ย cheย traย questeย mani,ย ciย sarร ย unaย canzoneย che,ย ioย canterรฒ,ย tuย canterai),ย laย titletrackย โGiorniย usatiโย invitoย adย alzareย ilย volume
(alzaloย ancora)ย conย tantoย diย trombaย eย pianoforteย cheย perfettamenteย siย โintrufolanoโย inย unย albumย fortementeย vitaminico
(iย salutiย cheย nonย hannoย anima,ย leย paroleย cheย nonย hannoย fame,ย leย maniย cheย nonย sonoย pugni,ย eย gliย occhiย senzaย rabbia).ย ย Voto:ย 7,5ย (Massimoย Pirotta)
Gianni Lucini https://www.facebook.com/profile.php?id=100001060514046
“GIORNI USATI” CHE DANNO CALORE
Non so se “Giorni Usatiโ, il nuovo album di Michele Anelli uscito da un paio di settimane sia l’inizio di un nuovo cammino nรฉ dove porti quel cammino e francamente nemmeno mi interessa. Si tratta di un disco speciale, difficile da decifrare se lo si fa con i soliti schemi rocckettosi cosรฌ facili da applicare ma anche cosรฌ scontati. Parlare di questo album รจ ragionare su un lavoro complesso, in cui i rimandi sia musicali che letterari sono citazioni colte e non debiti da pagare ai propri miti. ร questo secondo me uno degli elementi nuovi e di maggior valore di questo lavoro. Michele guarda il tempo che passa e lo mette nelle canzoni. Lo fa bene, anzi benissimo, anche e soprattutto perchรฉ non indulge nella posa del vecchio e stanco rocker disincantato che ha ormai capito tutto del mondo e lucra sulla polvere del tempo passato. Lui no. Lui si rimette in gioco. Lavora su musicalitร italiane senza troppo chiedersi da dove arrivano, quali siano i maestri e quali i riferimenti. Arrivano da lui, dalla sua anima, dalla polvere dei palchi di questi anni e dalle mille esperienze vissute. Non รจ una “svolta” nel senso che comunemente si dร a questa parola e non รจ nemmeno un colpo di culo improvviso e benedetto. Da molto tempo chi lo segue l’ha visto rincorrere qualcosa che faticava ad arrivare. Dietro a questo album ci sono anni di ricerca e di esperimenti spesso azzardati. C’รจ il lavoro sul pop italiano fatto in alcuni precedenti album, con il recupero e la rielaborazione delle versioni italiane di brani beat. C’รจ la curiositร di camminare su strade diverse senza appoggiarsi a riff seduttivi e sperimentati. C’รจ la ricerca puntigliosa in quell’arte difficile di legare le parole alla musica senza tradire il senso nรฉ dei testi nรฉ della melodia. C’รจ, anzi ci sono, anni di passione per azzardi e mescole tra suoni, ritmi ed evocazioni. Ecco “Giorni Usatiโ รจ tutto questo e forse tante altre cose ancora che scoprirรฒ riascoltandolo piรน e piรน volte perchรฉ come ogni scatola magica che si rispetti riserva sempre nuove sorprese. Non so se Michele “il cercatore” abbia trovato la sua miniera del Klondyke, il suo punto d’arrivo, ma se lo conosco bene questo album รจ solo un pezzetto importante di un cammino che lo porterร ancora e sempre a ยซ…mettere insieme/pezzi di canzoni e favole…ยป. ร vero che come dice Battiato ยซil tempo passa e noi non siamo deiยป, ma รจ altrettanto vero che quando il territorio in cui abbiamo scelto di vivere รจ uno spazio sospeso tra musica e parole l’importante รจ ยซ.. Essere piรน forte dentro a questo giocoยป. Michele Anelli sa esserlo e i suoi giorni usati non sono nostalgia ma esperienza preziosa che scalda e accompagna.
http://www.radiocoop.it/?p=4235 by Antonio Bacciocchi ยท 04/02/2016
Una carriera ventennale con il rock dei Groovers (sette album allโattivo) e il garage punk degli Stolen Cars, una serie di progetti solisti, spesso in collaborazione con altri artisti e a tema specifico ed ora un nuovo capitolo della lunga carriera, densa di soddisfazioni e riconoscimenti. Il nuovo album affronta, come รจ stata sua frequente consuetudine, il tema del lavoro, stemperando musicalmente le asperitร del passato a favore di una visione piรน pop (vedi lโintroduttiva โLavoro senza emozioniโ di palese stampo Lucio Battisti fine anni 70โs). Il timbro vocale del Lucio nazionale รจ unโaltra costante in tutto lโalbum che prosegue tra rock, tinte blues e gospel. Lavoro ovviamente maturo, dalle mille sfumature, da ascoltare con estrema attenzione.
Cantautore sopraffino di stampo intimista che lavora sodo e produce molto con quel piglio a tratti da rocker navigato a tratti invece piรน solerte e riflessivo, capace di emozionare come di far ballare, una bella voce in primo piano incisiva quanto basta per buttare su disco pensieri e divagazioni sonore che raccontano lโetร e distruggono qualsivoglia forma di preconcetto per domandarsi il proprio posto nel mondo. Un disco sentito e a tratti vibrante, un flusso energico che in primis disorienta poi acclama e consola, una macchina da scrivere in primo piano e le parole che non finiscono mai, sanno essere vicine, sanno essere puro conforto nei mattini e nelle sere dentro di noi.Ecco allora che Adele e le rose รจ il simbolo di tutto questo, un ballare infinito contro tutti e contro il tempo, fai la prima mossa, cogli quelle rose prima che qualcun altro lo faccia, non smettere di credere di poter raggiungere i tuoi obiettivi e soprattutto non smettere di sognare perchรฉ i giorni sono pochi e domani ce ne sarร sempre uno di meno.
http://blog.collectivewaste.it/2016/06/giorni-usati-di-michele-anelli/
Giorni Usati rappresenta la svolta cantautorale nella carriera di Michele Anelli. Per lungo tempo frontman, autore e cantante dei Groovers, qui si reinventa come cantastorie, menestrello dellโattualitร . Dopo un passato da garage-punker con la sua band degli anni โ80, The Stolen Cars, e dopo una carriera ventennale con The Groovers, si reinventa solista. Dunque incontra il tastierista Andrea Lentullo, che fornisce terreno fertile alle sue idee, e il contrabbassista Matteo Priori che apporta un intenso groove determinando la fisicitร ritmica anche grazie al lavoro di tre differenti batteristi che si alternano nei brani. Ne scaturisce Giorni Usati. Il primo brano รจ Lavoro Senza Emozioni. Si percepisce da subito un bel groove che racconta una storia di ordinarietร , di difficoltร . Emerge la necessitร di riappropriarsi della dimensione emozionale e spontanea di ciรฒ che si fa, di liberarsi di quella rigiditร e spersonalizzazione che troppo spesso permea le attivitร quotidiane soprattutto lavorative. Di ricavarsi il proprio pezzetto di blu. Il secondo brano รจ Leader. Anche qui da subito veniamo trasportati in una potente fisicitร ritmica che veicola ancora una tematica di riscatto e rinascita. Anche se con toni piรน dolci e melodici di quelli del brano precedente si parla ancora della necessitร di cambiare qualcosa, di svegliarsi dal torpore ed agire per aprirsi al rinnovamento. Ed in questa microstoria chi canta si pone come il leader alla guida di uomini che si risvegliano e che, forti della memoria del passato, guardano con ottimismo al futuro. La vena cantautorale รจ molto forte in questi primi due brani. Il racconto di storie di quotidianitร e la voglia di riscattarsi da una condizione non positiva ed appagante. Il cantastorie accoglie in sรฉ la funzione quasi di promotore del cambiamento sociale tipica del folksinger. Il terzo brano รจ Adele E Le Rose. Lโapertura del pezzo strizza lโocchio al prog italiano. Un incipit quasi alla Orme maniera. Poi una batteria che conferisce un ritmo deciso e quindi una chitarra piรน dolce. La microstoria ricorda un poโ il tema del carpe diem: cogliere la rosa quando รจ il momento. Vivere nel presente, ballare, cantare, godersi gli attimi di felicitร . Perchรฉ la vita non รจ fatta solo di lavoro e doveri. Eโ anche godersela. Un piccolo inno alla vita e alla gioia che lascia un sapore dolce di positivitร . Il quarto brano ha un nome di donna, Alice. Un groove delicato ma deciso ci racconta una storia dโamore intesa probabilmente come una metafora di rinnovamento e rinascita. Alice รจ vista quasi come unโancora di salvezza, la donna che ti prende e ti porta via in nuovi terreni inesplorati. La sua presenza รจ quasi invocata e la melodia, a tratti dolce a tratti decisa, sembra essere un tuttโuno con il messaggio veicolato dal testo. Ancora un nome di donna per il quinto brano, Giulia. Una dedica dolce ad una donna che ha vissuto o sta vivendo una situazione dolorosa. La melodia รจ tenue e consolatoria, la canzone รจ il dono che viene fatto a questa donna per esortarla a ritrovare il sole e la positivitร . Il sesto brano รจ Gospel. Apre una decisa batteria che poi sfuma in una melodia delicata. La microstoria narrata affronta ancora la tematica di una realtร che va cambiata, rinnovata. Eโ il momento di fare qualcosa e una semplice canzone puรฒ essere un ottimo punto di partenza. A rafforzare questi concetti irrompe poi un coro gospel che canta in italiano trasportandoci in territori inusuali e comunicandoci, grazie alla sua forza propositiva, ancor di piรน lโidea della necessitร del cambiamento come sforzo collettivo. Il settimo brano porta il nome di Eco. Sin dallโincipit si coglie la natura malinconica del pezzo. Un andamento dolce e riflessivo ci parla del passato, di errori fatti, di rimpianti, forse rivolti ad una donna. Verso la fine del brano cโรจ un guizzo ritmico maggiore che comunica la volontร di andare avanti senza guardare troppo indietro, la volontร di ricominciare. Lโottavo brano รจ Tu Sei Me. Un incipit deciso e molto groovy. Un ritmo incalzante che si trascina per lโintero pezzo e ci parla della volontร di uscire da una situazione negativa resa dalla metafora dellโinverno. Ancora una volta il tema del cambiamento e della rinascita che รจ di sicuro il leit motiv, il filo rosso che si dipana lungo tutto lโalbum rendendolo un concept album. Il nono brano รจ Cento Strade. Si apre con un riff incisivo che cita il prog nostrano e che torna lungo il brano. Ci sento dentro echi di Finardi e Fossati. Qui la tematica del riscatto, del cambiamento, del riappropriarsi della propria vita รจ espresso molto efficacemente citando un verso di una poesia di Peppino Impastato: โE oggi mi alzo e canto delle tue paure, di quello che racconti e che vuoi modificare, di cento passi per cambiare con il cuore sospeso nel sole.โ A chiudere รจ il brano che dร il titolo allโalbum, Giorni Usati. Un pezzo dolce, calmo, suadente. Un piano dolce e un languido sassofono che di tanto in tanto lasciano spazio a un ritmo leggermente piรน deciso. Eโ un brano che invita alla riflessione. Chi canta si domanda come fare per restare sรฉ stessi, per non perdersi e per non tradirsi in un mondo fatto di persone, relazioni, obblighi che spesso rappresentano un gioco troppo grande e snaturante. โAvere quella forza per metter insieme pezzi di canzoni e favole. Essere piรน forte dentro a questo gioco a volte troppo grande e riprendermi il mio tempo, il mio spazio, il mio viaggio, la mia sete, la mia fede, il mio canto.โ Un disco che narra storie di fame di rinnovamento, di rinascita, di riscatto, di recupero della propria essenza. Melodie a volte piรน ritmate, a volte piรน tenui ma tutte intrise di un trascinante groove. Decisamente un buon disco.
Sara Fabrizi
Rockerilla di Donato Zoppo – gennaio 2016
Storia lunga, quella di Michele Anelli. Lunga, coerente e inossidabile: come Graziano Romani, come Massimo Priviero, come i Gang. Inattaccabile rock allโitaliana, al quale Anelli offre la sua personale interpretazione, forte di una attivitร quasi trentennale e di una convinzione decisiva, che anima il nuovo CD: รจ possibile unire rock e melodia, coscienza sociale e approccio comunicativo, canzone dโautore e spirito di gruppo. Giorni usati รจ un album di svolta e come ogni disco di transizione vive di luci e ombre, ma conferma la soliditร della rock song firmata Anelli: Lavoro senza emozioni, Adele e le rose e Gospel i momenti migliori di UN ALBUM PENSATO E SUONATO CON EMOZIONE E IMPEGNO.
http://d-mag.it/michele-anelli/ di Nic
Un disco di altri tempi, tanti strumenti e una ricchezza negli arrangiamenti che non si sente spesso. Sarร che Michele arriva da un mondo in cui la sostanza musicale non รจ un optional, sarร che appartiene ad una generazione che ha vissuto il periodo dโoro della musica rock, sarร che il nome di Paolo Iafelice (produttore artistico) รจ una vera garanzia, ma questo โesordioโ solista suona davvero bene.
Esordio tra virgolette, perchรจ la biografia di Anelli รจ piรน che ventennale e conta una bella raccolta di esperienze, la piรน importante i The Groovers, formazione attiva dalla fine degli anni โ80, con cui ha pubblicato un EP, un tape e sette dischi, e girato tutta lโItalia.
La sua carriera solista inizia in realtร nel 2003, ma รจ con questo nuovo disco, Giorni Usati (Adesiva Discografica), che Anelli mette in mostra se stesso, e svela unโinsolita vena pop, mettendo per un attimo in stand-by quella deriva prog-folk che ha sempre contraddistinto la sua produzione.
Funky rhodes, cori gospel, cantautorato, chitarroni e synth si amalgamano in una pasta sonora di impatto in questo Giorni Usati di Michele Anelli.
http://www.lastampa.it/2016/01/15/edizioni/novara/giorni-usati-di-mick-anelli-esce-oggi-il-nuovo-album-del-rocker-novarese-ag3eXj0e1ddBy7jIYdbj4J/pagina.html di Chiara Fabrizi
Le sue doti di musicista e autore sono apprezzate ormai in tutta Italia. Lโumiltร e la profonditร che lo contraddistinguono, anche. E se stavolta รจ lui stesso a dire che ยซรจ lโalbum migliore che abbia fattoยป, come non credergli? Sono giorni evidentemente usati bene, quelli che ha speso per confezionare la nuova raccolta. Esce oggi ยซGiorni usatiยป di Michele ยซMickยป Anelli, musicista scrittore che tra Vergante e Lago Maggiore ha mosso i primi passi nei live e dove ha casa. Dopo quasi 30 anni tra palchi e studio, per il rocker (ex front man dei Groovers) di Invorio รจ un momento di svolta.
ยซPersonale e importanteยป
ยซAvevo in mente questo progetto da tanto – racconta il cantautore -. Eโ quanto di piรน personale e importante abbia mai fatto. Condensa una musicalitร che ho sempre sfiorato ma che non ero ancora riuscito a focalizzare. Il tastierista Andrea Lentullo riesce a โdare luceโ a quelle idee che erano ancora in penombra. Il contrabbasso di Matteo Priori รจ il collante di una sezione ritmica variegata con piรน batteristi: Stefano Bertolotti, Nik Taccori e Sergio Quagliarella. Poi ci sono la tromba di Francesco Giorgio e la chitarra targata โRumorโ di mio figlio Eliaยป rivela Anelli. Elia con la band รจ stato fra lโaltro alla selezione finale per ยซSanremo Giovani 2016ยป (in diretta su Raiuno) e soltanto allโultimo sprint la sua formazione, della quale fanno parte Evita Polidoro e Marco Platini, รจ stata esclusa.
ยซIn ogni canzone un donoยป
In ยซGiorni usatiยป cโรจ musica nuova ma nei testi tornano i temi che piรน stanno a cuore ad Anelli: il lavoro, lโimpegno civile, la storia. E la gratitudine, il senso di condivisione: ยซNelle canzoni riporto suggestioni ricavate da incontri con persone, nel tempo. Ogni brano contiene qualcosa che qualcuno, inconsapevolmente, mi ha donatoยป. Da febbraio ยซGiorni usatiยป anche in vinile che per gli appassionati, proprio come il rockโnโroll, non muore mai.