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Recensioni

Rootshighway

Michele Anelli Dopo tutti questi anni + Non disperdetevi [Fandango, 2024] di Fabio Cerbone (30/10/2024)
https://www.rootshighway.it/italy/anelli_nondisperdetevi.htm

Sulla rete: mickanelli.bandcamp.com File Under: resistenza rock

È una lunga storia di “militanza” musicale, di passione e ostinata indipendenza quella che contraddistingue Michele Anelli, cantautore rock si sarebbe detto un tempo, senza sembrare fuori posto. Due album arrivano in contemporanea a chiudere in qualche modo un cerchio, segnando un percorso che affonda le radici negli anni Ottanta degli Stolen Cars, prima formazione garage punk con cui ebbe inizio l’avventura di Anelli, passando attraverso i Groovers, roost rock con Joe Strummer nel cuore, e arrivando infine alla maturità di questi ultimi anni, anche con la scelta di cantare in italiano.

La svolta sonora è stato l’incontro con i Goosebumps Bros., collaborazione che già impreziosiva l’interessante Sotto il cielo di Memphis, ispirato al viaggio americano presso i leggendari Fame studios di Muscle Shoals in Alabama. Il contributo della band, attiva anche in proprio e già apprezzata al fianco di Maurizio Glielmo “Gnola” e Big Daddy Wilson, prende oggi una strada rock di grande impatto, producendo la bellezza di sedici brani suddivisi su due dischi, che sono anche un messaggio dell’uomo e del musicista Anelli: Dopo tutti questi anni e Non disperdetevi. Uno sforzo produttivo notevole, che prevede anche una versione del primo album in vinile 10 pollici, oltre a presentare all’interno della scaletta del gemello Non disperdetevi tre mix differenti di episodi presenti in Dopo tutti questi anni, a cominciare dall’omonima, intensa ballata elettrica introduttiva. Non disperdetevi ritornerà, infatti, alla fine del viaggio con una più burbera versione garage beat.

Al di là di queste annotazioni tecniche, quello che convince è l’animosità del gesto musicale di Anelli con i Goosebumps e la perfetta simbiosi con i temi delle canzoni: confessioni dirette, a volte pensate come un grido di battaglia (Genova duemila e uno, Ricomincio da chi, La tensione salirà non si ritraggono certo dal messaggio sociale e politico che ha spesso animato la scrittura di Anelli), ma anche una presa di coscienza amara dei propri sogni infranti, eppure da mantenere vivi nella propria esistenza, testimoniando tutto ciò con le scelte personali. Difficile non cogliere questa irrequietezza e queste tensioni passando in rassegna brani come A cantare si resta un po’ soli, Un coro dentro la mia gola o la stessa Dopo tutti questi anni, notevole ballata rock dal timbro stradaiolo.

Le chitarre di Cesare Nolli e dello stesso Michele Anelli emergono in tutto il loro efficace intreccio, suonano davvero magnificamente “sporche” e la produzione dall’attitudine live è uno dei punti a favore del doppio lavoro, mentre la sezione ritmica formata da Paolo Legramandi e Nik Taccori scandisce un ritmo serrato figlio dei Clash che incrociavano dub e rock’n’roll (la pulsante Come Stai?, Non sono nessuno), così come del folk rock di Billy Bragg e di quelle tinte soul che Anelli ei Goosebumps avevano già dimostrato di saper sviluppare nei precedenti lavori solisti.

Dopo tutti questi anni… Non disperdetevi: ora il messaggio si può ricomporre in un unico moto di speranza, nella convinzione che la strada percorsa non sia stata percorsa invano.

Buscadero

Michele Anelli – Dopo Tutti Questi Anni / Non Disperdetevi (Fandango Records)
recensione di Claudio Giuliani – Buscadero n.482 dicembre 2024

Torna a farsi vivo Michele Anelli e lo fa disseminando una manciata di canzoni che hanno sapore di freschezza, con richiami sonici punteggiati di beat che evocano l’età dell’innocenza; innocenza che non va confusa con ingenuità, ma che include la cognizione e coscienza critica dei nostri giorni.

La storia di lunga durata di Michele Anelli sulle strade del rock‘n’roll si manifesta con un doppio cd (e un vinile 10”) che ci dispensa per festeggiare l’approssimarsi dei 35 anni trascorsi imbracciando una chitarra e incrociando mille esperienze sonore.

Quella di Michele è una storia irrequieta, una storia d’argento vivo e senza nessuna resa; negli anni ottanta, dopo l’esperimento della fanzine Fandango e in radio locali avverte la voglia di spendersi in prima persona e forma i Stolen Cars, un gruppo garage punk, con il quale pubblicherà due dischi. Ma il salto in alto arriva nel 1989 quando fonda i Groovers occupandosi sia di musiche che di testi e con i quali pubblica nell’arco di quasi vent’anni sette album cantati in inglese affiancato da Paolo Montanari alle tastiere ed alla fisarmonica oltre a molti musicisti che si sono susseguiti in formazione (tra i quali ricordiamo Davide Buffoli alla chitarra). All’epoca è stata una scelta per certi versi esplosiva con uno stile musicale che si ispirava alla tradizione rock&roll con una forte componente di roots rock.

Era l’era delle telecaster e di un baule con dentro il Bruce dei momenti d’oro, John “Cougar” Mellencamp, i Del Fuegos, i Clash, John Fogerty & Woody Guthrie, Billy Bragg & gli Eels e un’intera distilleria di orizzonti in periferia e una prestante componente combat rock; September Rain (1997) è un disco certamente da menzionare.

Nella primavera del 2007 debutta come scrittore, pubblicando il libro, Siamo i Ribelli – storie e canti dell Resistenza Italiana per Selene Edizioni con in allegato un cd di canti resistenziali rivisitati, seguito nel 2013 dal volume intitolato Radio Libertà, dalle radio della Resistenza alla resistenza delle radio (Vololibero editore). Entrambi i libri sono stati, dal 2007 al 2017, parte integrante di spettacoli dal vivo incentrati sulle tematiche trattate nelle due pubblicazioni. Contemporaneamente nel 2013 c’è la scelta di cantare in italiano con la pubblicazione in condivisione della band pavese dei Chemako dell’album Michele Anelli & Chemako, a cui seguirà Giorni Usati. Arriverà poi un libro di narrativa sul mondo femminile La scelta di Bianca. Susseguono una manciata di dischi aventi per tema il lavoro & decadimento, il vissuto e respiri di disagio. Del 2020 il libro scritto insieme al giornalista e scrittore Gianni Lucini Ho sparato al domani e nel 2021 Sotto il cielo di Memphis pubblicato in formato Lp e cd e suonato con una nuova band, Goosebumps Bros che ritroviamo anche in questa nuova fatica.

E arriviamo ai nostri giorni: due cd che non sono altro che due episodi che si avvicendano legati da un filo rosso narrativo dove Michele Anelli (voce, chitarra acustica e armonica) affiancato dai Goosebumps (Cesare Nolli – chitarra, Paolo Legramandi – basso e Nik Taccori – batteria) ci propone quattordici nuovi brani regalandoci attimi di freschezza e reminiscenze d’innocenza “beat”, con un’urgenza espressiva ubriacata di rock’n’roll e spiriti santi del soul, realizzando una bel pretesto di autarchia & resurrezione che (senza rincorrere nostalgie) insegue la salvezza rileggendo le scintille delle “nostre” origini, là dove tutto è partito, riallacciandosi a quell’espressione e trepidazione beat in un amalgama tra rock e impegno sociale. Sono canzoni che suonano decisamente bene, con un ventaglio dinamico ben presente e che supportano testi mai banali: Genova Duemila e “uno” angoscia emotiva con sullo sfondo i funerei giorni neri di quell’anno, le speranze non ancora depennate di Dopo Tutti Questi Anni e di Libertà e Amore.

Cantare La Tua Voce è rialzarsi dopo un inciampo, Ricomincio Da Chi, con i Clash & Woody nelle pieghe delle palpebre, è non arrendersi nonostante le macerie e verità nascoste

Non Disperdetevi: un’esortazione dall’incalzare beat a non cedere alla resa, il pulsare del basso in primo piano di Come Stai? disegna le ansie e i bisogni, La Tensione Salirà delinea alienazioni tra lavoro & vissuto personale che si ritrovano rispecchiandosi in A Cantare Si Resta Un Po’ Soli.

Un Deserto Chiamato Mare e la suggestiva Un Coro Dentro La Mia Gola hanno una dimensione meteorologica beat con sospiri onirici psichedelici, scrollando via muffe e croste imbalsamate dall’omologazione Dopo Tutti Questi Anni …& Vogliamo Il Meglio Che C’è – Bentornato!

Michele Anelli – Dopo Tutti Questi Anni + Non Disperdetevi – Fandango Records – recensione di Andrea Trevaini

4 Stelle Buscadero consigliato

Seguo da molti anni il percorso artistico di Michele Anelli dagli anni ‘90, prima con i suoi Groovers fino al 2008, poi con i Stolen Cars e successivamente, a partire dal 2014, quella solista. Il suo percorso solista è lineare, puro, intriso di rock e soul, tanto da intitolare il suo ultimo disco Sotto Il Cielo di Memphis (2021); ma anche di impegno sociale sui fronti (sempre meno discesi) della Resistenza e delle lotte partigiane; ricordo qui solo lo Spettacolo musicale Libertà e Amore del 2023 ispirato al martirio di 43 partigiani (tra cui una donna) a Fondo Toce.

Ora, dopo un lungo lavoro e un’accurata attenzione ai tempi che stiamo vivendo, Michele Anelli si unisce ai bluesmen Italiani The Goosebumps Bros, cioè: Cesare Nolli (chitarra elettrica), Paolo Legramandi (basso elettrico) e Nick Taccori (batteria), di cui ho recentemente recensito l’ottimo esordio solista, per questo grande doppio cd, vero Manifesto della Resistenza Umana cui siamo ormai tutti sottoposti, accompagnato anche da un vinile.

Già i titoli, oltre alle grafiche di copertina che, oltre a riprendere le copertine dei dischi di Mick, lasciano vedere le scritte (riprese da Woody Guthrie sugli strumenti musicali: “This Machine Kills Fascists”), hanno un richiamo alla Memoria : Dopo Tutti Questi Anni il primo; mentre il secondo è un chiaro invito alla Speranza: Non Disperdetevi, testimoniano il messaggio sociale-umano-politico dell’artista.

Nel primo cd Michele Anelli ripercorre i ricordi del suo percorso artistico, iniziando con il rock deciso di Non Disperdetevi, un vero inno alla resistenza umana: “E non dire che le nostre storie/ sembran tutte sconfitte / ci vuole coraggio…”; Come stai è un’intensa ballata rock elettrica che ci canta del recupero delle cose essenziali della vita: i ricordi e i sogni; mentre La tensione salirà è potente e contiene un crescendo di rabbia che impedisce di riconoscerci. La speranza emerge però nella bella A cantare si resta un po’ soli, dal sound Tex-Mex con twangy guitar, dove emerge catartico il potere della canzone che suggerisce: “Tra noi abbiamo un detto:/ il futuro non è scritto”. Un deserto chiamato mare, su una ritmica reggae-funk, affronta il dramma delle migrazioni che stiamo vivendo, un mare che: “ti dimentica sulla spiaggia / ti abbandona sulla scogliera “. Il disco, dopo altre belle canzoni che invitano a continuare la lotta, si chiude con Dopo tutti questi anni, una grande epica song, un vero anthem, alla memoria di Joe Strummer che ci invita a perseguire il sogno di camminare verso il sole.

Il secondo disco presenta un’alternate version di Non disperdetevi, rallentata e acustica (per poi esplodere in forma garagerock), con bella slide sullo sfondo; Genova Duemila e “Uno” è una ballad sociale-politica quale non si sentiva da tempo e che fa memoria dei fatti Genova che portarono alla morte di Carlo Giuliani e al pestaggio nella Caserma Diaz. Altro drammatico fatto che ci interpella tutti è descritto nella canzone Non sono nessuno, ispirata al tragico assassinio di Jerry Essan Masslo a Villa Literno nel 1989, che portò alla luce il dramma dei migranti sfruttati come bestie.

Dedicate alla Memoria della Resistenza Partigiana sono poi due canzoni tratte dallo spettacolo Libertà e Amore spirato dalla morte della partigiana   Cleonice Tomassetti: Libertà e Amore e Cantare la tua voce. Il disco, dopo due alternate versions di canzoni presenti sul primo disco, si chiude con una domanda esistenziale: Ricomincio da chi in cui vengono ripercorse le stragi Italiane irrisolte, il problema del lavoro sommerso e sfruttato, con un invito a rimettersi in pista con le armi che Mick ha: quelle della canzone di protesta!

I dischi li trovate su: https://mickanelli.bandcamp.com/ oppure tramite richiesta a.spalonuvole@gmail.com; Non lasciateveli scappare.

Radiocoop

MICHELE ANELLI – Dopo tutti questi anni / Non disperdetevi di Antonio Bacciocchi · Pubblicato 14/10/2024

La lunga storia di Michele Anelli sulle strade del rock ‘n’ roll si sublima con un doppio album che si regala per festeggiare i suoi sessanta anni. Buona parte dei quali trascorsi imbracciando una chitarra in mille esperienze artistiche. Accompagnato dai The Goosebumps, propone quattordici nuovi brani, musicalmente affini alla sua storia musicale (partita con Stolen Cars e The Groovers e proseguita in un ricchissimo e denso percorso solista), più due remix, registrati live in studio, con qualche occasionale sovraincisione. Bruce Springsteen a braccetto con Creedence Clearwater Revival, Clash e la tradizione soul di ruvido stampo Stax Records permeano i due dischi, perfetto riassunto di uno stile di vita più che di un’avventura musicale.